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Fluorilegio di pensieri espressi in varie occasioni da Pietro su Stalin e lo stalinismo

 

In questi ultimi tempi ho avuto modo di riconsiderare convinzioni che avevo radicato dentro di me da decenni. Una di queste si riferiva a Stalin ed al periodo storico in cui l'URSS fu diretta da lui dalla morte di Lenin al 1953. Avevo accettato come verità assoluta le rivelazioni di Kruscev al 20 Congresso del 1956 e, in conseguenza di ciò, anche la smobilitazione dell'URSS fatta da Gorbacev ed Etlsin. Con l'aiuto di alcuni ausili storici come gli scritti del prof. Losurdo e di Martens e sopratutto con un'analisi critica più libera del comportamento attuale e della storia del capitalismo e dell'Occidente sono giunto ad un giudizio diverso dell'opera di Stalin e dei bolscevichi. Io ero e resto socialista libertario ma ciò non mi impedisce di vedere Stalin come lo considerava il PSI di Nenni e Morandi fino al ventesimo congresso del PCUS. Cioè come un grande statista della storia, edificatore di una società nuova che aboliva lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Ma Stalin è ancora argomento tabù e molta gente si scandalizza ed è sconcertata quando qualcuno ne parla bene o giustifica il suo operato. Sessanta anni dopo il ventesimo congresso è difficile recuperare obiettività. Tanti amici non capiscono quella che considerano soltanto una mia radicalizzazione estremistica. Io non sono un estremista. Dal metodo di storia comparata applicato dal prof. Lo Surdo ho imparato a vedere in modo meno limitato gli eventi inserendoli negli scenari che li hanno prodotto. Non c'è dubbio che coloro i quali negavano a Rosa Parks ancora nel 1955 il diritto al posto in autobus non hanno le carte in regola per condannare come illiberale il regime sovietico. Non c'è dubbio che la fabbrica di Stalin era di gran lunga più umana e più civile della Fiat di Marchionne. Stalin inoltre non usò le bombe atomiche come fece Truman deliberatamente per terrorizzare il mondo. (Se non fosse stato così gli USA non avrebbero fatto esplodere una seconda bomba dopo avere constatato gli effetti apocalittici della prima).

Ma mi rendo conto di andare controcorrente e moltissime persone, brave ed oneste persone di sinistra, non sono in grado di accettare la revisione del giudizio sullo stalinismo e che io non condivida la loro ancestrale condanna. Ma io non per questo fingerò di continuare a credere agli orrori di Stalin e del comunismo.

 

ComeDonChisciotte Forums-viewtopic-Stalin
https://forum.termometropolitico.it/155585-pietro-ancona-e-non-solo-lui-rivaluta-stalin.html

Vedi anche http://domenicolosurdo.blogspot.it/2010/10/uno-scambio-di-idee-con-pietro-ancona.html

27/7/2012

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Quarta giornata di lavori sul pensiero di Antonio Gramsci.  

Oggi c'è stata l'ultima giornata di studi su Gramsci dedicata agli usi politici che oggi si fanno o si potrebbero fare del pensiero del grande dirigente del partito comunista italiano per dieci lunghissimi anni chiuso in carcere da Mussolini che, pur essendo afflido da gravi e debilitanti malattie, ebbe la forza di lasciarci un patrimonio inestimabile di idee. un deposito inesauribile di riflessioni sulla storia d'Italia sulla sua cultura sulla funzione delle sue classi dirigenti. Credo si possa dire che Gramsci è stato per il socialismo italiano molto di più di quello che Benedetto Croce è stato per il liberalismo. Gramsci ha fornito ai comunisti le chiavi per capire la storia del loro paese ed in più il martirio della sua stessa persona per il sostegno della causa dei comunisti cosa che Benedetto Croce si guardò bene dal dare acconciandosi a trascorre i venti anni del fascismo in una nicchia indisturbata. La relazione è stata tenuta stasera dal prof. Francesco Giasi vice direttore della Fondazione Gramsci che ha lumeggiato aaspetti importanti della biografia e della opera di Gramsci. Ha detto che il pensiero di Gramsci va sempre letto nel contesto storico in cui è maturato e che è sbagliato stralciarne aspetti e pretendere con questi di interpretare il presente. Di Gramsci bisogna assorbire la capacità di leggere la realtà e la cultura e non riprodurre meccanicamente la sua lettura della realtà e della cultura. Ha parlato dell'assenza in Italia di un partito gramsciano. Ma come fa ad esserci un partito gramsciano se il revisionismo ha travolto e fatto degenerare il c omunismo specialmente con la Bolognina e l'assunzione del pensiero unico come pensiero del partito che fu una volta il PCI? Come si può accettare Gramsci quando si è rinnegata la rivoluzione d'ottobre Lenin Stalin e la loro opera? Si può essere gramsciani senza essere comunisti? Non è possibile!! E' stato bello, bellissimo vedere tanti giovani seguire per quattro giorni questa bella iniziativa dei giovani comunisti. Questa è la meglio gioventù quella che studia, si informa, discute, lotta per una Sicilia ed una Italia migliori!

http://www.spazioamico.it/L'ANGOLO_DI_PIETRO_in_ordine_cronologico_VI_parte.htm

11.1.2013

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Precedentemente Pietro, a proposito di Gramsci, aveva scritto:

venerdì 11 giugno 2010 - 

Gramsci ed il PCI

Rifletto su Gramsci sul suo lascito politico e mi domando perché è la citazione preferita dei comunisti che ne richiamano il pensiero quando affrontano questioni cruciali del nostro tempo. Credo che la ragione, la causa di tanta attualità del suo pensiero, sia dovuta alla sua eresia. Gramsci, fondatore del PCI, era un eretico e come tale fu trattato dal suo Partito, dalla tenebrosa e possente organizzazione del comunismo internazionale. Il Comintern dove Togliatti era dirigente di rilievo ne ignorava il pensiero ma lo teneva sotto controllo. L’atteggiamento dei comunisti verso di lui fu come quello della Chiesa nei confronti di pensatori eretici e poi finiti sul rogo o comunque discriminati ed isolati. Gramsci non condivise l’atteggiamento assunto dalla terza internazionale nei confronti della socialdemocrazia definita socialfascismo e da combattere ancora più duramente dei nemici di classe perché, come diceva Togliatti, bisogna "tagliare l’erba del nostro vicino". Per quanto non sapesse molto di quanto succedeva in Unione Sovietica certamente era allarmato dei segni di una degenerazione verso il totalitarismo di Stato. Credo che il comunismo gramsciano finisca con lui. Il PCI è un’altra cosa. Il PCI è stata forgiato dal togliattismo frutto lungamente maturato negli uffici del Comintern e dell’URSS. La commistione tra interessi statali, di potenza con quelli di partito è fortissima. L’idea che gli interessi del Partito siano da anteporre a quelli della classe lavoratrice e, se del caso, dello stesso socialismo che è alla base della dottrina togliattiana non sarebbe mai stata condivisa da Gramsci. Gramsci avrebbe sempre preposto gli interessi dei lavoratori e del socialismo a quelli del Partito. Inoltre la sua idea del Partito non era esattamente quella di Togliatti e dei suoi successori. Questo lo deduco dalla lettura di Ordine Nuovo e dai Quaderni del Carcere. La struttura cardinalizia del PCI, la sua cultura sapienziale paragonabile a quella dei gesuiti, il "centralismo democratico", la disciplina ferrea, non sarebbero mai state accettati dal nostro pensatore che non cessava mai di pensare e di correggersi. Gramsci non avrebbe votato la radiazione del gruppo del "Manifesto" come fece Ingrao. Il PCI isolò Gramsci in galera. Forse il silenzio dei suoi compagni che non gli rivolgevano la parola per paura di compromettersi con il partito fu la cosa più dolorosa della sua lunga detenzione. Credo che anche suoi parenti come la cognata Titiana furono usati dal Partito e dal Comintern per monitorarne continuamente il pensiero. La storia dei rapporti di Gramsci con la sua famiglia andrebbe tutta riscritta. Anche il destino dei suoi figli è degno di approfondimento e non è soltanto una faccenda privata. Dubito molto che Gramsci avrebbe condiviso il duplice strappo di Berlinguer (non si può governare con il 51 per cento e l’adesione alla Nato del cui ombrello si sentiva protetto). Dubito che avrebbe condiviso la Bolognina e la deidentificazione del comunismo italiano. Il suo comunismo era frutto originale della cultura del socialismo italiano e non avrebbe avuto bisogno dei pentimenti e dei "mi vergogno" dei Veltroni... Pietro Ancona

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Perchè dobbiamo dirci comunisti
pubblicato in http://www.resistenze.org/sito/os/ip/osipcb20-010518.htm    
e  http://ilpartitocomunista.it/2012/02/24/perche-dobbiamo-dirci-comunisti-di-pietro-ancona/ 

      C'è qualcosa di malato nella fuga da se stessi, dagli ideali per i quali si è combattuto magari tutta la vita, negli allontanamenti e nelle  tristi e squallide abiure dal comunismo o dal socialismo e cioè di quanto di meno immanente ci possa essere oggi nella realtà italiana ed europea in preda a spinte di segno assolutamente reazionario di destra. Ed è singolare che i ravvedimenti i ripensamenti avvengano mentre si chiede la resa incondizionata ai lavoratori e la cancellazione di ogni seppur minimo tratto di socialismo nel welfare delle legislazioni europee. Perchè  personaggi autorevoli della "sinistra" maestri di pensiero si affannano a comunicare che tutto ciò in cui avevano creduto è sbagliato e spesso anche abominevole?
    Sono rimasto assai colpito della spiegazione che Rossana Rossanda, un vero e proprio mostro sacro per diverse generazioni di intellettuali comunisti, ha dato ieri alla crisi di vendite del "Manifesto" che oramai non raggiunge più le quindicimila copie giornaliere. Rossanda si domanda: se non possiamo più dirci comunisti che cosa siamo? Io credo che la crisi di lettori del Manifesto non nasca da una crisi della idea del comunismo nella gente ma dal progressivo spretamento di gruppi dirigenti storici della sinistra italiana e dal loro abbandono di ciò che Rodolfo Morandi chiamava le" latitudini dottrinarie del socialismo". Questa crisi di "spretamento", di perdita della fede e delle ragioni della scelta politica è stata visibile in tutta la vicenda della aggressione e della distruzione della Libia. Rossanda riteneva che fosse condivisibile la rivolta armata contro la Jamaria e la dittatura di Gheddafi ed ha dato spiegazioni assurde per l'intervento dello Occidente dicendo che derivava da ragioni elettorali interne alle Francia. Il Manifesto ha tirato la volata da sinistra ad una sanguinaria guerra colonialista che ha sfasciato la Libia e l'ha trasformato in un inferno in cui la legge è scomparsa e si è in balia degli odi tribali. Credo che rispetto la questione siriana si sta ripetendo lo stesso "errore" di valutazione. Ma si tratta proprio di un errore oppure di un cambiamento radicale di prospettiva, in una condivisione della idea che l'Occidente sia la democrazia e la Siria la Libia l'Iraq siano tirannidi da estirpare anche con il bisturi della guerra e dei bombardamenti? Rossanda si ripara come Berlinguer sotto l'ombrello della Nato e sotterra l'analisi  comunista della realtà mondiale?
  A questo punto quale differenza tra Rossanda e Veltroni che criminalizza l'art.18 e D'Alema che dopo avere bombardato Belgrado si dichiara pronto ad arruolarsi per la Siria? Che c'è di diverso nelle abiure e nei ripensamenti di questi personaggiP? Che cosa resta di sinistra se non di comunista nel "Manifesto"? Perchè i compagni dovrebbero continuare a distinguere Rossanda da Bersani?
   E' singolare che più la realtà precipita verso il peggio della crisi sociale ed economica e più si fa insopportabile e stringente la presa autoritaria di un capitalismo sempre più feroce e sempre più portato alla distruzione della civiltà europea come l'abbiamo conosciuta da cinquanta anni a questa parte e più  i gruppi dirigenti e singole personalità della sinistra comunista e radicale rinculano a destra, sempre più a destra. Qualcosa di simile si verificò alla vigilia del nazismo quando importanti gruppi e personaggi della socialdemocrazia  si convertirono al fascismo.  Potrei capire che un capitalismo keinesiano progressista tollerante ed aperto al benessere dei ceti medi e dei lavoratori possa indurre un dirigente di sinistra a moderare, ad attenuare al massimo la propria intransigenza di oppositore. Ma come si fa a diventare di destra quando abbiamo avuto la tatcher e Reagan e quando il potere delle banche è diventato terroristico verso le famiglie e le nazioni ed i salari sono stati abbassati brutalmente in tutto l'Occidente?
  Nella fase storica che si è aperta sarebbe auspicabile piuttosto che l'abiura una riscoperta integrale del comunismo da Carlo Marx e Federico Engels alla Rosa luxemburg, a Lenin ed a Stalin. Lenin spiega alla perfezione il fallimento e la vacuità dei regimi parlamentari e Stalin potrebbe offrire il modello sovietico della accumulazione collettiva e della trasformazione di un popolo di 160 milioni di contadini poveri ed analfabeti in un popolo di scienziati, ingegneri, professori, medici, tecnici capaci di vincere Hitler e di competere nella sfida spaziale. Ecco, mentre la crisi della società   spinge a destra la Rossanda,  Bersani ed a tantissimi altri, la  classe operaia  che c'è sempre e la lotta di classe che non è mai finita ripropongono la riscoperta integrale del Comunismo oggi più che mai attuale e corrispondente agli interessi generali della umanità. Per questo, io che sono stato socialista tutta la vita credo che oggi essere socialisti non vuol dire convincersi delle buone ragioni di Friedman e di Monti ma diventare fino in fondo comunisti. Comunisti come potevano esserlo i bolscevichi. La Grecia, la Libia, l'Iraq ci indicano tutto quello per cui  dobbiamo lottare....Le scelte sono diventate radicali e discriminanti.
 Pietro Ancona

 

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Stalin è il comunismo

 

le tesi dell'ottavo congresso del PRC condannano senza alcuna indulgenza lo stalinismo e lo considerano una malattia, una corruzione del comunismo. Io credo che in questa condanna ci sia un errore derivante dalla voglia di ripulirsi della storia spesso tragica del comunismo mondiale e di ripararsi, come disse Berlinguer, sotto l'ombrello della Nato. Se guardiamo lo stalinismo riferendoci al periodo storico in cui Stalin diresse l'URSS parliamo del comunismo come si è realizzato dopo la morte di Lenin. Condannando Stalin si condanna il comunismo e lo stesso Lenin, cioè la rivoluzione d'ottobre alla quale il PRC dice di riferirsi. Il comunismo non poteva essere diverso da quello realizzato da Stalin e difeso dall'invasione degli eserciti del mondo capitalistico ed infine trasfuso nella Costituzione del 1947 dell'URSS che è una delle più avanzate del mondo. Se si condanna soltanto l'opera dottrinaria e teorica di Stalin non si sa bene di che cosa si parla perchè niente c'è di più elevato del pensiero sulle nazionalità e sulla lingua di Stalin.  Un rispetto profondo per i popoli della URSS e di tutto il mondo che veniva avvertito dal mondo oppresso dal colonialismo e dall'imperialismo anglosassone ed europeo che avevano in lui un punto di riferimento nella lotta per il loro riscatto.

 

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C'è una sorta di reazione di sgomento superstizioso quando si cita positivamente Stalin. E' la stessa reazione che si riscontra quando si cita negativamente Padre Pio di Pietralcina che, seppur santificato a furore del popolo dei suoi numerosi fan, fu assai discusso dalla Chiesa ed in qualche modo subito di mala voglia. Una identica reazione se si loda Stalin e se si critica Padre Pio. La stessa superstizione. C'è una responsabilità storica del gruppo dirigente comunista non più bolscevico del XX Congresso. Immaginatevi al posto di Togliatti, Gramsci,Terracini, Scoccimarro Secchia persone come Bersani, D'Alema, Veltroni, Camusso, Napolitano. Insomma la corrente migliorista del PCUS ha preso il sopravvento e i dirigenti della potente Unione Sovietica non accettavano più come Stalin di ricevere un modesto compenso mentre oramai amministravano ricchezze e risorse immense. Per quanti privilegi potesse avere la Nomenclatura essi erano ben misera cosa in confronto a quelli ai quali agognavano le cricche radunate attorno a Kruscev e poi trenta anni dopo attorno a Gorbacev. La direzione di un immenso Stato ne aveva fatto dei borghesi senza averne però i vantaggi che hanno i dirigenti delle "democrazie" occidentali. Lo stalinismo era il massimo di idealità e di spiritualità nella gestione dello stato comunista. Una gestione di persone che guadagnavano al massimo tre o quattro volte quanto un operaio. Il kruscevismo è stato un colpo di stato borghese dentro il comunismo fatto dal suo stesso ceto dirigente! Stalin aveva capito che questo era possibile che accadesse ma probabilmente era oramai troppo anziano per potere mettere in salvo il potere bolscevico da nuovi borghesi. Guardate la fine miserevole fatta da Gorbacev ridotto a vendersi come un prodotto pubblicitario, come la prova della impossibilità del comunismo. Gorbacev che nel constatare quanti danni ha prodotto all'URSS non ha ancora avuto l'onestà di farsi una pubblica autocritica e dire: "ho sbagliato". Migliaia di neoricchi russi che gozzovigliano negli alberghi più lussuosi dello Occidente, personaggi che possiedono venti anni dopo la caduta del comunismo patrimoni di miliardi e miliardi di rubli mentre la società russa subisce una sorta di regressione antropologica con una terribile diminuzione di natalità e migliaia e migliaia di poveri non hanno casa e d'inverno muoiono per strada, centinaia di migliaia di bambini abbandonati in Bielorussia, Ucraina, Georgia sono la terribile prova di quanto fosse avvelenato il pomo della libertà offerto da Gorbacev e dal sicario degli USA Eltsin al popolo russo. Solo un ritorno all'etica bolscevica del comunismo edificato da Lenin e da Stalin può ridare speranza non solo ai russi ma all'umanità per la quale Stalin era un faro, un punto di speranza. "A da veni baffon" tornerà a spingere un movimento per recuperare gli ideali del comunismo, la sua etica umanitaria superiore a quella di qualsiasi religione. Desidero chiudere ricordando le parole di Pietro Nenni e di Rodolfo Morandi nel ricordo che fecero sull'Avanti! del marzo 1953 di Giuseppe Stalin: "L'umanità ha perduto un grande condottiero di pace e di libertà!"

 

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Grandezza del Comunismo Sovietico!!

Ho appena finito di vedere a RaiStoria un servizio di Arrigo Levi ed altri sulla seconda guerra mondiale combattuta in Russia in particolare a Mosca e Leningrado. Il velenoso anticomunista Arrigo Levi si è contraddetto parecchie volte parlando di Stalin sostenendo, con Kruscev, che era stato "sorpreso" dalla invasione nazista e che solo dopo una decina di giorni prese il comando delle operazioni di guerra.- Falsità che tuttavia non hanno potuto offuscare la grandezza di Stalin, la grandezza del popolo russo nel suo stesso racconto a volte fatto a denti stretti.
Davvero un popolo oppresso da una spaventosa dittatura durata oltre venti anni avrebbe combattuto con tanto ardore, abnegazione, coraggio, dedizione, contro i tedeschi (e gli italiani ed altri alleati nella operazione Barbarossa)?
Da che cosa discendeva la grande motivazione della popolazione sovietica che partecipò attivamente alle operazioni belliche a sostegno dell Armata Rossa?
Discendeva dal fatto che il comunismo aveva fatto sentire come propria la Nazione e lo Stato
cosa che non era successa durante la prima guerra mondiale con lo zarismo. 27.07.2015

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Purtroppo Putin non è Stalin che mise l'URSS al riparo di Hitler con i processi del 36 e le condanne a morte dei congiurati. 

02/03/2015

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25.12.2014

E' un modo per esprimere il proprio disagio nel PD o in RC o altrove senza riproporsi una strada radicale quale potrebbe essere quella di una antibolognina di rivalutazione della rivoluzione di ottobre e della esperienza storica dell'URSS e del suo governo bolscevico. Questa strada non può essere percossa dai quadri e dagli intellettuali di quella che fu il revisionismo italiano che da Berlinguer a Occhetto a Renzi ha riscoperto il valore della libertà e della democrazia dentro il mercato e dentro il blocco ideologico militare della Nato. Non ammetteranno mai questi signori di essersi sbagliati quando hanno ritenuto esaurita la spinta propulsiva della rivoluzione e condannata come totalitaria la società comunista creata da Lenin e Stalin e dal partito bolscevico.

 

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Il delitto Troscki 2.11.2014

contrariamente a quanto i massmedia occidentali hanno lasciato credere per tanti anni Lev Troski venne ucciso non da un agente di Stalin ma da un suo fedelissimo collaboratore che gli fungeva da segretario.

La causa fu una donna della quale l'assassino era follemente innamorato e che Troscki non gli consentiva di sposare.

Il delitto avvenne in Messico dove Troscki viveva all'interno di una villa fortificata protetta da un muro alto sette metri e protetta da guardie private. Troscki vi viveva circondato da una vera e propria corte.

https://www.facebook.com/pietro.ancona.3/posts/745135605562602?pnref=story  
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Quando il socialismo europeo ritroverà se stesso e cesserà di rinnegare Stalin che ne è stato l'incarnazione ed il grande successo dell'URSS, riprenderà la dialettica sociale e politica che aprirà nuovi orizzonti a tutto il continente europeo. Orizzonti oggi cancellati dalla triste miserie delle società capitalistiche basate sull'operaio di Danzica pagato meno di un terzo di quello che il regime comunista pagava a Lesqa Walesa ed ai suoi compagni di lavoro.
18.11.2014
https://www.facebook.com/pietro.ancona.3/posts/753686044707558           

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"Questo è l'esito di una storia politica che è cominciata con Berlinguer ed attraverso Occhetto giunge a Renzi. La storia di una abiura degli ideali e della identità a cominciare dalla rivoluzione di ottobre e poi della criminalizzazione di Stalin e dell'URSS

25.9.2014

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I processi di Mosca
 

I processi di Mosca salvarono il mondo dal nazismo. In Urss c'era una potente e diffusa quinta colonna di Hitler e probabilmente non solo di lui ma anche di altri paesi occidentali. L'Urss sin dal 1917 era stata invasa da eserciti regolari o irregolari inviati dalle potenze capitalistiche per impedire la nascita dello Stato Comunista. Questi eserciti restarono fino al 1923 ed erano riusciti a ridurre il controllo bolscevico sul territorio soltanto alla zona circostante Mosca. Poi la rivoluzione si riprese il Paese. La cosa fu talmente grave da provocare un rinvio della edificazione del socialismo. Soltanto nel 1927, dieci anni dopo la Rivoluzione, parti il primo Piano Quinquennale.  13.03.2014

https://www.facebook.com/pietro.ancona.3/posts/641226995953464?comment_id=4345921&notif_t=like

 

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Diario di Davies

Sto leggendo un libro d'un ambasciatore americano nell'URSS dei bolscevichi e di Stalin dal 36 al 41. E' una testimonianza che distrugge le basi del rapporto Kruscev su due questioni essenziali: i processi e la preparazione alla guerra contro i nazisti. L'ambasciatore si chiamava Davies. Il libro fu edito a suo tempo dalla Mondadori con il titolo " Missione Mosca"
La descrizione della Urss è di un paese pieno di fervore di entusiasmo nella costruzione di una grande ricca possente società comunista.- Lo ambasciatore è spesso sbalordito della forza che sprigionava la società sovietica guidata da Stalin e dal Partito Bolscevico.

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2.12.2012

Stalin e Truman

Stalin viene descritto e ricordato come un mostro. Truman viene descritto e ricordato come un galantuomo ed grande presidente degli USA. Ebbene mentre l'URSS di Stalin non ha mai fatto uso della sua forza e delle armi per imporsi ad altri popoli, gli USA di Truman sperimentavano la bomba atomica a Hiroshima e Nagasaki. Non mi pare che nel mondo occidentale ed in Italia ci sia mai stata una forte corrente di repulsione e di critica per questo immane sterminio di esseri umani. C'è stato e c'è semmai una sorta di giustificazionismo basato sulla menzogna che soltanto così si sono convinti i giapponesi a dichiarare la loro sconfitta,. Ma i fatti hanno la testa dura e dimostrano che Stalin è stato grande campione di pace e Truman grande campione di guerra di sterminio. E inoltre anche se la cosa non è molto nota Truman voleva incenerire con l'atomica Mosca, Leningrado ed altre venti grandi città sovietiche e cinesi e tra queste Pechino.

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In due date: la malafede dell'occidente e la grandezza della URSS e di Giuseppe Stalin. !941, 1944.

L'invasione dell'URSS da parte dei poderosi eserciti tedeschi avvenne il 27 giugno del 1941. Lo sbarco alleato in Normandia con apertura del secondo fronte avvenne soltanto il 6 giugno del 1944. Per tre lunghissimi interminabili anni la guerra contro Hitler fu sostenuta soltanto dalla URSS. IN questi tre anni morirono oltre venti milioni di cittadini sovietici. Stalin pressava per l'apertura del fronte occidentale sin dal 1941. Per stringere Hitler tra due fronti ed alleggerire la mostruosa pressione che si scaricava sulla Russia. Ma gli alleati facevano finta di non vedere e di non sentire. Si limitavano a combattimenti in Africa ed in altri luoghi del pianeta di minore valore strategico. Perchè? Magari speravano che Hitler distruggesse l'URSS. Ma l'URSS non si lasciò distruggere. Si era preparata alla guerra da molti anni ed aveva sperimentato la presenza di eserciti mercenari occidentali nel suo territorio. Un esercito italiano antibolscevico fu di stanza a Vladivostok dal 1917 al 1922. Gli USA hanno giocato con l'URSS come il gatto con il topo. Hanno sperato fino alla fine che fosse distrutta da Hitler. Ma la capacità del comunismo di trasformare la realtà è semplicemente straordinaria ed in pochi anni un popolo di analfabeti contadini uscito dalla prima guerra mondiale divenne un popolo tra i più acculturati e tecnicamente capaci del mondo.-

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 Stalin era sopratutto un grande lavoratore. Per tutta la vita non si concesse mai una vacanza. Ma non si possono giudicare Stalin o Mao dal vestito o dalla dedizione al lavoro. Stalin e Mao furono grandi edificatori del comunismo.

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2013

Stalin

A distanza di sessanta anni dalla morte, Stalin viene evocato come un mostruoso dittatore. Lo stalinismo viene esecrato come una degenerazione della rivoluzione di ottobre e del marxismo. La stessa rivoluzione di ottobre viene "revisionata" con lo stesso criterio con il quale una certa storiografia reazionaria revisiona la rivoluzione francese e ne criminalizza la fase giacobina. In verità chi esecra Stalin e la rivoluzione d'ottobre esecra il comunismo. Chi parla male di Stalin non solo non è comunista ma è passato dall'altra parte.

Il reddito di cittadinanza è quanto di più reazionario e negativo si possa proporre. I giovani non hanno bisogno di un assegno di sussistenza che avrà un massimo tra otto-mesi ed un anno, ma un lavoro stabile che può essere ottenuto abbassando le pensioni a 58 anni ed immettendo nella pubblica amministrazione forze nuove, energie nuove. Il reddito di cittadinanza è una misura assistenziale tipica del capitalismo compassionevole. I giovani non hanno bisogno di compassione ma di lavoro. Una spinta alla loro occupazione si potrebbe avere diminuendo la settimana lavorativa a 33 ore. Non dimentichiamo che Stalin la voleva ridurre e 20 ore e ci sarebbe riuscito se fosse stato il successore di se stesso e non avesse avuto come successore quella merdaccia di Kruscev che lo ha sparlato.... Si calcola che la riduzione della settimana lavorativa creerebbe non meno di un milione di posti di lavoro.... 

Troscki e Stalin

Troski assieme a Lenin a Stalin ed a tutto il partito bolscevico vinse la grande sfida della vittoria del comunismo in URSS sulle guardie bianche e sugli eserciti occidentali che avevano conquistato grandissima parte del territorio della Russia restringendo il territorio controllato dai comunisti alla zone circostanti Mosca. Di fatto la guerra durò dieci anni e fini attorno al 1927. Mi meraviglia molto il suo atteggiamento successivo relativo agli anni durissimi della costruzione del comunismo di cui al mondo non si aveva nessuna esperienza. Era la prima volta che le idee di Marx e del socialismo venivano applicate ad uno Stato che peraltro usciva stremato dalla prima guerra mondiale e dalle aggressioni dei paesi capitalistici dello Occidente e del Giappone. Perchè mai la disputa sulla possibilità di costruire il socialismo in solo paese o sulla rivoluzione mondiale non si è ricomposta allo interno dello stato socialista che cominciava la sua navigazione nel mondo? Perchè Troscki ha voluto diventare il punto di riferimento mondiale dell'anticomunismo rispetto il socialismo realizzato? Mettiamo che avesse ragione Troschi e torto Stalin (io non la penso così). Ma questo era un motivo per polemizzare e mettere a nudo le insufficienze ed i difetti dello Stato Comunista avvantaggiando con questa critica i nemici dell'URSS?

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20.9.2012

Giuseppe Stalin fu statista mondiale abile ed illuminato. Non si fece infinocchiare da Roosvelt e da Churchill che fino alla fine tentarono l'accordo con il nazismo per scatenarlo contro l'Unione Sovietica. Non meritava un epigone invidioso meschino e mediocre come kruscev che lo diffamò in tutto il mondo. Giuseppe Stalin usci vittorioso dalla seconda guerra mondiale e se avesse avuto un successore alla sua altezza oggi il mondo sarebbe tutto comunista.

 

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Troschi era agente segreto della germania e dell'occidente e lavorò tutta la vita contro l'URSS nel tentativo di distruggerla.,
Non fu mai bolscevico. Troschi era agente segreto della germania e dell'occidente e lavorò tutta la vita contro l'URSS nel tentativo di distruggerla.,
Non fu mai bolscevico. 13.10.2014
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=734194943323335&set=a.104225506320285.6516.100001985084693&type=3&theater

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Pietro Ancona  3/01/2016

Commento alla nota di  Luigi Ficarra, sulle  tesi del prof. Alberto Lombardo sul VI congresso dell’Internazionale

Pietro Ancona I socialdemocratici europei, complici delle borghesie nazionali nella prima guerra mondiale, nel 1917 parteciparono all'assedio capitalistico dell'URSS e non boicottarono l'invio di armate occidentali che soggiornarono in URSS sino al 1924. Il giudizio di Stalin e della terza internazionale su di loro non poteva che essere negativo e tale rimase fino alla fine della seconda guerra mondiale. I comunisti contestarono inoltre al
al governo socialdemocratico tedesco l'uccisione barbara di Rosa Luxemburg che come sappiamo fu trucidata a colpi di calcio di fucile dalla soldataglia del ministro socialdemocratico alla difesa tedesco. Aggiungo che Stalin e la terza Internazionale lanciarono subito dopo la seconda guerra mondiale la parola d'ordine dei Fronti Popolari fondati sulla unità tra socialisti comunisti ed altre forze progressiste. In Italia si fece il Blocco del Popolo con l'emblema di Garibaldi che tuttavia non vinse le elezioni del 48. In ogni caso la storia della socialdemocrazia europea, tranne rare occasioni, è stata una storia di asservimento alle borghesie nazionali sulla base della teoria di Bernstein "il processo è tutto, il fine nulla" che sostanzialmente abdicava la costruzione del socialismo allo ottenimento di una serie di riforme che avrebbero consentito un miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Ancora oggi la socialdemocrazia europea sostiene la politica liberista della Merkel e di Draghi ed è complice degli USA nella Nato nella lotta di distruzione dei popoli e delle economie arabe a cominciare dalla Libia e dalla Siria.

https://www.facebook.com/federico.ficarra/posts/10208447648097541

 

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Ascetismo proletario

Stalin è morto povero e certo non aveva soldi depositati a Panama,.
Il comunismo specialmente quello staliniano è molto faticoso e comporta sacrifici che molti faticano a sopportare. Amministrare montagne di ricchezze senza prenderne un pò per se non è da tutti.
Per questo Stalin e lo stalinismo vengono esecrati. Per questo Gorbacev è stato osannato dall'Occidente mentre Stalin viene considerato una sorta di criminale.

 

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Appendice

Il cretinismo di Ferrero

Ferrero trova modo di definire Putin fascista nel momento in cui la Nato stringe ancora di più d'assedio la Russia e attraverso l'Ucraina dove il governo installato dalla Cia ha ucciso almeno tre mila civili vorrebbe distruggerla come ha fatto in tutto il mondo arabo.

Ma oggi Putin non solo non è fascista ma è l'unica vera credibile opposizione alle politiche dell'imperialismo che altro non sono che una macchia di sangue che si espande e lambisce molta parte del pianeta,.

Fascista è Obama che tutte le mattine firma una list (kill list) di persone da sopprimere nel mondo perchè potenzialmente nocive per gli USA. 15.09.2014

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20 Ottobre 2014 ·

Tristezze!!

Oggi nell'anniversario dell'omicidio di Gheddafi della sua famiglia e della Libia ricordo con tristezza e rabbia che Ferrero assieme ad una delegazione del PRC andò a protestare sotto l'ambasciata libica a Roma per chiederne la testa mentre le forze navali ed aeree della Nato prendevano posizione nel golfo della Sirte.

https://www.facebook.com/pietro.ancona.3/posts/738124329597063